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(eBook - Kriya Yoga - Ita) - Teoria E Pratica Del Kriya Yoga

Jul 08, 2015

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Anhad Singh
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TEORIA E PRATICA DEL

KRIYA YOGA

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SOMMARIO

TEORIA E PRATICA DEL _______________________________________________________ 1 KRIYA YOGA __________________________________________________________________ 1 TEORIA_______________________________________________________________________ 3Essenza della Gita (Ch. II : 55-72) _____________________________________________________ 3 Essenza SVETASVATARA UPANISAD _______________________________________________ 8 Vita lunga alla tradizione di Lahiri __________________________________________________ 14

PRATICA ____________________________________________________________________ 15AVVERTENZA AL SAGGIO ________________________________________________________ 15 INTRODUZIONE AL KRIYA YOGA _________________________________________________ 15 LA TECNICA DELLOM____________________________________________________________ 16 LA TECNICA DELL'HONG SO ______________________________________________________ 18 TECNICA DEL PRIMO KRIYA - (prima parte)_________________________________________ 18PREPARAZIONE AL KRIYA_______________________________________________________________ 19 LA TECNICA VERA E PROPRIA ___________________________________________________________ 20

TECNICA DEL PRIMO KRIYA - seconda parte - _______________________________________ 21PUNTI CHIAVE__________________________________________________________________________ 21 NUMERO DI KRIYA CHE POTETE ESEGUIRE _______________________________________________ 22

LA TECNICA DEL SECONDO KRIYA________________________________________________ 23 TECNICA DEL TERZO KRIYA______________________________________________________ 24 TECNICA DEL QUARTO KRIYA ____________________________________________________ 25

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TEORIAEssenza della Gita (Ch. II : 55-72) quale stata percepita da Shibendu Lahiri durante un profondo processo meditativo mentre testimoniava il graduale trapasso di sua moglie Bithika che si trovava nello stadio finale del cancro. La frase pi significativa e rivelatrice in questi 18 versi : "Indriyani-indriyarthebhas tasya prajna pratisthita". Questa frase appare due volte nell'insieme di questi 18 versi (58 2 riga e 68 2 riga) e ci proprio a causa della sua straordinaria importanza. Questo messaggio ha un potere devastante; se esso riesce a colpire la vostra "Ego-it" allora la coscienza di separazione salter per aria. Il pensiero si trover allora nel suo stato naturale cio non pi continuamente presente: ci sar un ri-orientamento, una mutazione, una introspezione e la vostra vita sar libera dal dolore, angoscia, agitazione, arroganza, antagonismo, stress e fatica, tensione e inquietudine, congetture e supposizioni, inibizioni e idiosincrasie, paradossi e perplessit, perversioni e paranoie. Allora il pensiero far cessare la presa strangolatrice sulla vostra esistenza dando origine ad uno stato di consapevolezza attiva la cui natura non di separazione ma di unione, dove cio stimolo e risposta diventano un unico movimento. Una persona iniziata al Kriya viene detta "Kriyanwita" o "Kriyaban" che significa: colui che stato attivato. Cio una persona in cui stata attivata la consapevolezza e quindi non continua a illudere se stesso n fa qualcosa per ingannare gli altri. Questa persona consapevole dei trucchi dellio, dell'ego, della egoit e dei meccanismi auto protettivi della mente. Questa frase estremamente importante che appare due volte nella essenza della Gita afferma che le percezioni sensoriali dovrebbero funzionare in modo naturale per lo scopo per cui sono state designate. Il pensiero (i condizionamenti e la cultura) sovrappone un qualcosa di estraneo sui sensi che trasforma le sensazioni dirette in sensualit. Il pensiero divide le sensazioni in piacevoli e spiacevoli e questo da origine alla sensualit. Il pensiero, perci crea desiderio per ripetere ci che piacevole ed evitare ci che spiacevole: questa propriamente sensualit e l'inizio di qualcosa di orribile nella pura qualit della vita. Questa fase carica di significato implica che non c' alcun problema nelle percezioni sensoriali ma che la sensualit la causa prima del nostro dolore e sofferenza.

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Dunque quando le sensazioni non sono contaminate dalla sensualit allora si rimane stabili nello stato di saggezza. Quando i cinque sensi funzionano in modo naturale, senza interferenza del pensiero allora non c' pi problema di alcun tipo.

55 Quando la sensualit totalmente spazzata via cio quando il pensiero ha definitivamente cessato di interferire con le funzioni dei sensi, allora non c' pi la dicotomia soggettooggetto nell'ambito della coscienza, cio avvenuta una fusione tra il "me" e la cosa che agisce su di "me". Allora emerge il "non-me", il "non-io" ovvero la "non-mente". Questo comporta assoluta equanimit, imparzialit ed equilibrio nella mente. 56 In questo stato di equilibrio non ci si trova pi nello stretto corridoio degli opposti. Allora il piacere non pi il "tuo" e cos il dolore, l'attaccamento, l'avversione. N lo pi la paura n la mancanza di paura, la codardia o il coraggio, l'aggressione o l'amicizia, la vittoria o la sconfitta. Nulla pi "tuo". 57 In questo stato di equilibrio il bene non il "tuo", il male non il "tuo", l'adulazione, la ferita, l'onore, l'insulto non sono "tuoi". 58 Nello stato di consapevolezza senza preferenza i sensi funzionano esattamente nel modo per il quale sono stati designati. Cessata la loro funzione naturale essi vengono ritirati (pur tuttavia rimanendo vigili) come gli arti di una tartaruga e in questo modo la sensualit evitata. 59 Quando la sensualit non viene nutrita pi le genuine percezioni dei sensi rivelano il Param (l'Altro) neutralizzando l'osservatore, il "me". 60 Pesino una persona che possiede un costante discernimento pu essere sopraffatta dalla sensualit della mente (cio dalla follia dei sensi) nonostante la determinazione di mantenere sempre lo stato di equanimit. 61 4

Quando i condizionamenti sono tenuti a freno e ogni disordine viene eliminato alla radice allora avviene l'integrazione, la stabilit della "NON-MENTE" (KRISHNA). Quando i sensi funzionano correttamente cio in modo olistico senza contaminazioni sensuali allora la saggezza costante. 62 Dal contatto nasce il desiderio, nutrito dall'immaginazione per l'oggetto e questo diventa brama incontrollabile. Quindi inevitabilmente si arriva a frustrazione e al risentimento. 63 Dal risentimento nasce lo schermo dell'illusione e quindi la percezione stessa viene disturbata. Allora si perde il contatto con l'intelligenza e da ci ne viene la caduta definitiva dallo stato iniziale di Grazia. 64 Il S quale sottile energia individuale in stato di ordine totale (e non il centro dell'Ego che si trova in stato di disordine) non altro che il S nello stato naturale ovvero di completa libert senza condizionamenti. In tale situazione si entra in uno stato di benedizione. E questo possibile solo quando i sensi funzionano con assoluta equanimit durante il contatto con gli oggetti. Solo nello stato di equanimit i sensi funzionano nello stato naturale e la loro trasformazione in sensualit e le conseguenti brame (che sono causa del dolore) possono essere evitate. 65 Nello stato benedetto di pura percezione sensoriale ogni DUKKHA (dolore) viene spazzato via. Sicuramente cos ci si stabilisce nello stato di interezza, in sintonia con il felice stato di intelligenza.

66 Non ci pu essere pace per chi si separato dall'intelligenza e dalla consapevolezza. Se non c' pace non c' felicit ma disarmonia con la totalit della vita.

67 La mente che si trova nella presa della sensualit non trova pi la saggezza, che l'intelligenza propria della NON-MENTE, e cos entra nella tempesta come una nave sconvolta dalla bufera. 5

68 Una persona nella quale i sensi funzionano naturalmente per lo scopo per cui sono stati designati si trova in uno stato di completo distacco (libert) e cos la sua saggezza diventa stabile.

69 Colui in cui ogni condizionamento si trova sotto controllo, rimane desto con una consapevolezza attivata; mentre altri si trovano nell'oscurit dei riflessi condizionati. E quando altri sembrano gioire dei loro obiettivi sensuali questo viene visto dal saggio come oscurit.

70 Chi cerca i piaceri sensuali non potr mai trovare pace. Ma colui in cui le brame e i desideri sorgono e scompaiono naturalmente (stato di distacco) conosce la pace e non disturbato proprio come l'oceano non alterato dai fiumi che affluiscono e svaniscono in esso.

71 Chi vive in uno stato di distacco e di mancanza di Egoit entra certamente nel regno della pace e della tranquillit.

72 L'umanit si meraviglia perch questo Brahmi-Stithi (stato di unificatore di risveglio) non viene raggiunto. Ma persino alla fine della propria vita, se uno emerge in questo stato raggiunge la liberazione suprema da cui non c' possibilit di caduta. HARI AUM TAT SAT HARA HARA SHAMBHO

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Essenza SVETASVATARA UPANISAD A meno che non avvenga - nella percezione - un lampo dellAltro non possibile liberarsi dal ciclo di nascita e morte: no, non possibile, non proprio possibile! C'e una particolare energia che avvolge con amore e comprensione ogni pi piccola cosa delluniverso: il suo splendore tremendo! A meno che non ci si risvegli a questa realt non sar possibile uscire fuori dal ciclo di nascita e morte. Non c'e altro modo, non c'e altro modo, non c'e altro modo! Ci che sconosciuto non potr mai essere compreso attraverso lorgano della mente. A meno che questa comprensione non ti colpisca come una scarica di luce non avranno fine i tuoi giri nel regno dellEgo ne il ciclo di nascita e morte. Non c'e altra strada allinfuori di questa, non c'e altra strada, non c'e altra strada!

La sessualit non qualcosa di negativo in se e che quindi, come tale, debba essere condannata o superata. Essa soltanto uno tra i vari aspetti della vita e perci non dovrebbe dominare la vita. Sta a noi fare in modo che la sessualit non degeneri in una valvola di sfogo della lussuria ma sia una espressione di amore e divina intelligenza. Scopriamo un sentiero equilibrato a met strada fra la totale dissipazione senza alcun scopo e la repressione ascetica che uno si autoinfligge tormentando il proprio essere. La sessualit un fiore tenero. Dovrebbe essere nutrita e trattata con molta cura. Se da un lato, si decidesse di darle sempre libero sfogo allora diventerebbe una insensata dissipazione di energia ma se, allopposto, si cercasse di sopprimerla brutalmente allora si distruggerebbe qualcosa di delicato e di bello. Cerchiamo invece di scoprire che cosa realmente la sessualit , e lasciamo che essa cresca e fiorisca: dunque non neghiamola n diventiamone suoi succubi. Amare: questa la cosa pi grande di tutte poich nellamore c'e il completo abbandono del proprio Ego. Amare essere consapevoli delleternit. Amare la perfetta intelligenza che si manifesta. Amare significa dimorare nella non-mente.

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Kriya Yoga: La scienza dellinteriorit e la sua diretta esperienza non richiedendo particolari credenze.

Se voi vi lasciate abbindolare dalle forze seducenti proprie dei mercati religiosi presupponendo di essere delle creature molto speciali, allora vivrete divisi, non come singoli individui ma come folla di individui: questo caos. Il Kriya Yoga vi insegna a vivere come una unit armoniosa, vi insegna lintegrazione ovvero a liberarvi dalla presa strangolatrice delle attivit centrifughe della mente. Quello di cui c bisogno un processo di cristallizzazione in cui la forza centripeta diventa essenziale. Se questo non avviene allora tutto quello che fatto del tutto inutile: la vostra vita e il vostro tempo sono sprecati. La vera gioia con colui il cui percorso totalmente diretto verso il centro. Perch per vivere avete bisogno di storie, di varie credenze, fantasie, bugie? Come mai quella che chiamate verit non sono che delle belle bugie, delle frasi altisonanti, dei concetti che pretendono di essere sacri ma che invece provengono dalla meschinit della mente? Kriya Yoga esperienziale ed esistenziale. Non ce bisogno di alcun credo. Quello di cui c bisogno il coraggio di sperimentare quello che non proiettato e sostenuto dalle pure credenze! Quello di cui c bisogno una trasformazione che non sia manipolata dalla mente! Kriya Yoga la scienza dellinteriorit. Questa scienza deve essere compresa e praticata. Solo allora ci potr essere libert dal dolore, dallangoscia e dalla agitazione. Non necessario conferire titoli immaginari (Paramahansa, Avatar, Ananda questo e Ananda quellaltro, Giri tal dei tali e Giri tal altro) a degli yogi ed attendersi soddisfacimento delle proprie brame egoiste attraverso di loro. Lo yogi non altro che uno scienziato che lavora con lenergia della pura comprensione cio con la NON MENTE. Chiamereste Max Plank come Paramahansa Max Plank e Einstein lo chiamereste Avatar Einstein? Allora lasciamo che Lahiri Mahashay sia per noi semplicemente Lahiri Mahashay, lui che forse stato il pi grande scienziato dellazione centripeta di pura percezione. JAI LAHIRI MAHASHAY

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Lo scopo del Kriya Yoga una profonda religiosit che emerga dallo svanire (Laya) della mente e diventi la religione della non-mente: una mente nuova in cui vengono negate le negativit della mente. Comunque, prima di iniziare il viaggio in questa profonda religione (Sat-Chit-Anand) che viene menzionata brevemente nelle ultime righe del foglio del primo Kriya sotto il nome di Laya Yoga, vale la pena di riflettere sulle quattro specie di religione che appartengono alla mente proprio per prendere in considerazione la situazione reale da cui noi, in un modo o nel altro, siamo partiti.

La prima il prodotto dellignoranza. LEgo non accetta di essere ignorante; perci asserisce con aggressivit che tutto quello che conosce la verit suprema e finale. Tutto questo conduce al fanatismo, fondamentalismo e a tutto quel sangue che stato versato nel nome della religione (forse pi sangue per tale motivo che non per nessunaltro). Questa religione arriva ad affermare che persino la guerra pu essere un atto religioso (si pensi alle guerre sante, alle crociate allo Jihad!). Se la guerra santa allora che cosa mai meriter di essere considerato non santo? Questa perversa religione della mente ha distrutto lintegrit dellessere umano ponendolo contro la totalit della vita, spingendolo a distruggere la vita. I sistemi di credenza di questo tipo di religione non sono altro che strategie per ingannare lumanit e mantenere luomo per sempre in uno stato miserabile.

La seconda il prodotto della paura. Ogni specie di paura e di senso di colpa viene qui indotto attraverso miti, storie e congetture. Secondo questo tipo di religione luomo esiste solo per essere punito, per pagare il suo peccato originale. Da questo ordine di idee scaturisce anche lidea dellinferno che incarna la pi terribile di tutte le paure.

La terza il prodotto dellavidit. Qui vengono generate tutte le specie di fantasie, aspettative, speranze, ambizioni, desideri e avidit per mantenere lessere umano sempre in uno stato di agitazione e disturbo. Il concetto di paradiso la massimizzazione dellavidit stessa.

La quarta il prodotto della teologia. 10

Questa bastata sul portare avanti tesi - antitesi e sintesi e con ci tutte le controversie e contraddizioni, tutte le asserzioni e le negazioni, vari concetti di sacro attraverso frasi altisonanti. Tutte queste cose non sono altro che la spazzatura della mente a guisa di escrementi che un animale lascia cadere. Non c verit alcuna in quello che la mente - attraverso questi quattro tipi di religione afferma. Adesso cerchiamo di comprendere la religione della non-mente nelle sue tre dimensioni. Questa una sola anche se si presenta sotto tre aspetti che si integrano a vicenda. Questa profonda religione spazza via ogni oscura emozione creatasi nelluomo per seguire la religione della mente, emozione che malata, brutta, nauseabonda. La mente vi corrompe, la non-mente corregge in voi quello che non va ( N.B. non-mente diverso da mancanza di mente!) Voi potete usare male la mente ma non la non-mente. Questa religione della non-mente la scienza del decondizionare, del cancellare i programmi che sono stati registrati nella mente. Essa non ha bisogno di profeti, saggi, papi, Avatar, Paramahansa, Mahamandaleshwar. Energia di pura comprensione ed intelligenza ecco quello che serve! La mente vi pu fornire un bagaglio di informazioni, la non-mente provoca in voi una permanente trasformazione.

Prima dimensione della religione della non- mente. Satpura esistenzaAtithi Bhava ovvero vivere con lattitudine dellospite. Tutti noi siamo ospiti. Nessuno di noi risieder permanentemente in questo mondo. Un ospite vive senza attaccamenti ma con un senso di proporzione: non crea alcun disordine alla pura qualit della vita.

Seconda dimensione della religione della non- mente. Chitpura consapevolezzaSakshi Bhava. Questo significa esistere quali testimoni che non hanno preferenze, la cui consapevolezza non pi teatro di battaglie tra differenti pensieri. Questa una consapevolezza in cui non viene meno lo stato di equanimit. Terza dimensione della religione della non- mente.

Anandpura gioia (che diversa dal piacere!)Samapti Bhava. Qui si sottolinea, si realizza il momento del finire e non pi lessere attirato dalla trappola degli opposti. Se coltivo lopposto del male non otterr la bont ma solo una povera imitazione di essa che sar pur sempre il prodotto della furbizia della mente. La bont fiorisce quando il male 11

totalmente finito, terminato. Quando il dolore dovuto alle brame egoistiche trova la sua fine come conseguenza del manifestarsi della non-mente allora la beatitudine (Anand) presente. Meditate sugli insegnamenti del Laya Yoga, di cui abbiamo scritto sopra, e che sono condivisi durante il processo di iniziazione al Kriya Yoga e cercate di comprendere questo messaggio semplice e incisivo che proviene dallo Yogi capofamiglia Lahiri Mahashay e non restate confusi con tutte quelle parole vuote che gli vengono attribuite e che vi vengono proposte nei mercati spirituali. Lahiri Mahashay non abit questo pianeta solo per lasciarci soddisfatti con povere consolazioni paralizzanti ma venne a spezzare la nostra prigione mentale. Comprendete e praticate il Kriya Yoga e allora troverete quello che Lao Tzu e Lahiri Mahashay avevano trovato nel Laya (non-mente).

Quel vedere che non legato ad alcuna esperienza, anzi che scaturisce dallassenza stessa di qualsiasi esperienza, una consapevolezza in cui non possibile ci sia alcuna agitazione in quanto non c alcuna scelta, alcuna classificazione in piacevole e spiacevole. Quello stato MEDITAZIONE. Ecco allora che nel silenzio avviene ci che di pi SACRO pu avvenire, con la sua incommensurabile benedizione. Questa esperienza realmente un miracolo ogni volta nuova anche se, forse, ogni volta esattamente la stessa. Paradossalmente essa ha una forza e un potere immensi e, nello stesso tempo, una tremenda vulnerabilit: essa ricorda la forza di un filo derba che pu con un sorriso accettare una morte casuale. Quando arriva ti riempie completamente e poi se ne va in un attimo: ma quel momento al di l del tempo e della morte. La mente meschina che si infrange contro il nulla del suo esistere questo il significato dellesplosione dellOmkar nello Yoni Mudra, questo linizio della vera meditazione e del divino ubriacamento. La meditazione la distruzione del pensiero non lindulgere nei piaceri del pensiero prigioniero dei suoi propri intrighi, inibizioni, divisioni, allucinazioni, brame, paradossi. Ecco un semplice esempio di consapevolezza che non nasce da una esperienza: quando una persona abbastanza matura da comprendere che sia ladulazione che linsulto si muovono entrambi entro i confini della vanit e dellegoismo della mente umana, allora non c adulazione o insulto che possano avere alcun effetto su di questa. Allora non ci sar esperienza di adulazione o di insulto anche se ci sar consapevolezza di tali movimenti che avvengono tuttintorno. La maturit appartiene ad un area che non della mente. La mente sempre immatura e non potr mai sperimentare ci che di pi sacro poich ogni esperienza profana. Pretendere di avere esperienza di qualcosa la prova che quel qualcosa non reale. Semmai un segno che indica una strada da essere percorsa, un seguo che deve essere oltrepassato. 12

Il vostro viaggio deve proseguire e perci non accontentatevi mai del discernimento, della comprensione raggiunta: ben presto ogni raggiungimento diventa vecchio e stantio. Benedetti sono quegli esseri umani la cui unicit si realizza nella completa apertura alla suprema beatitudine del Divino. Questa unicit non ha nulla a che vedere con la costruzione di una personalit plasmata dallEgo. Jai Kriya Yoga

Resurrezione significa ritornare alla vita da uno stato di morte e distruzione causata dal pensiero e dalle sue famigerate trame. Quello che allora opera il meraviglioso organismo vivente, il nostro corpo con la sua inerente intelligenza. Ecco che allora sgorga la piena esperienza della vita, il suo palpito unico e inconfondibile, la sua bellezza, la sua gioia, la sua benedizione. Tutto questo va ben oltre la falsit dei dogmi, del fanatismo, delle storielle meschine, delle congetture scambiate per verit e delle superstizioni. Questa resurrezione davvero il significato della melodia del Kriya Yoga di Lahiri Mahashay. Per favore cercate di comprendere questo smettete di andare sempre in cerca di nuove cose presso i mercati spirituali. Cercate di vivere, di esistere come esiste un fiore: espressione vivente di ci che non si pu misurare, nominare, capire. Cercate di vivere in uno stato di continua ricerca non tenete la testa piena di inutili domande. Non sprofondate nel fango delle diatribe teologiche che sono incoraggiante dai ciarlatani spirituali e dalle mafie religiose. Trovarsi in uno stato di ricerca significa essere alleato con lintelligenza e la consapevolezza al di fuori di ogni coscienza di separazione mentre riempirsi di domande vuol dire trovarsi impelagati con gli inganni e le manie della mente. Ricerca significa azione. Porsi domande significa attivit cio reazione. Tutte le vostre esperienze (sia religiose che non) sono la causa prima del vostro DUKKHA (dolore). Il vedere realmente distruggere la continuit del pensiero e almeno per un po libera dalla pressione delle varie esperienze che accadono nel regno dellIo. Questo stato lequilibrio che consegue alla pratica del Kriya di Lahiri Mahashay ovvero la liberazione dalla impostura dello Yoga pubblicizzato e venduto sul mercato che altro non se non inquinamento mentale organizzato. In nome di Dio, liberatevi per sempre dalle consolazione e dalle gratificazioni che ricavereste dal coltivare concetti mentali su Dio come tante altre illusioni. Il Kriya Yoga non consiste tanto nel fare questo e questaltro, semmai piuttosto una via per non fare, per disfare qualcosa! Kriya significa raccogliere energie per riuscire un giorno ad esplodere in quello che e non a sfuggire dalla realt rifugiandosi in quello che dovrebbe essere.

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Vita lunga alla tradizione di Lahiri Lo scopo principale del Kriya di essere nello stato naturale. (Sahajavastha del Vedanta, Swarupe Avasthanam di Patanjali, Swadharma della Gita e Parabastha di Lahiri Mahashay). Yoga significa integrazione tra la mente e la vita, tra il mondano e il pi sacro, tra il divino imminente ed il divino trascendente, tra il sacro e il tran-tran, tra la coscienza separativa generata dal costante ribollire dei pensieri e la consapevolezza unitaria in cui stimolo e risposta diventano un movimento unitario. Nello stato naturale questo organismo vivente, questo corpo riceve le istruzioni dai chacra e dalle ghiandole. Il pensiero non interferisce come un intruso che crea tutti tipi di problemi psicosomatici ed ambizioni, tutti tipi di paradossi, perplessit ed imbarazzi. Allora il corpo libero dalla presa strangolatrice delle immaginazioni della mente. La mente con il suo meccanismo protettivo ha una tremenda presa sul corpo la quale distrugge la qualit della vita che si vive. Per questo la mente viene chiamata coscienza separativa, una coscienza nella quale si viene separati e de-conessi dallarmonia con lesistenza intera. Perdere la presa strangolatrice del pensiero linizio dellilluminazione. Il pensiero, nello stato naturale del corpo discontinuo. Viene attivato quando c uno stimolo oppure una necessit. Poi genera una adeguata risposta con eccellenza e perfezione. Lego non sabota la risposta attraverso vanit ed interessi personali. La veracit viene in primo piano, non la volgarit delle attivit centrate sulSe della mente. Questo Kriya Yoga non lardere per grandezza, glorificazione e gratificazione nel nome del Kriya Yoga. Conoscere, non credere, la disciplina del Kriya Yoga e lamore il suo compimento. Kriya Yoga il coraggio di arrendere se stesso, il coraggio di annientare lorgoglio, il coraggio di diventare un vuoto. Colui che disposto a sparire ottiene compimento chi disposto a morire ottiene la vita. Jai Eterna Saggezza dellIndia

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PRATICAAVVERTENZA AL SAGGIOLa conoscenza responsabilit. Prima di iniziare una qualunque di questa o altre pratiche che possono essere pericolose se non eseguite correttamente, chiedi un suggerimento a chi ritieni essere pi saggio di te; se non hai questa possibilit e senti di voler provare, prega sinceramente il tuo Santo Angelo Custode, che ti suggerir la cosa pi giusta da fare e ti terr al sicuro da eventuali pericoli. Sii prudente come un serpente e semplice come una colomba.

INTRODUZIONE AL KRIYA YOGA1. Per arrivare alla vera iniziazione e cio alla percezione immediata e diretta dei mondi paralleli necessario il distacco della mente dalle impressioni sensoriali e la sua concentrazione al terzo occhio . Per ottenere questo stato di distacco dai sensi, chiamato da Patanjali pratyahara si deve controllare lenergia vitale con il pranayama. Per immobilizzare i pensieri bisogna immobilizzare il respiro, quando uno fermo si ferma pure laltro. Solo allora si pu avere vera concentrazione, in sanscrito Dharana, ed in seguito immissione all' interno, meditazione o in sanscrito dyana per arrivare alla fine alla immedesimazione con il piano spirituale detta Samadhi. Questi sono i vari gradini, grosso modo, verso lassoluto, i vedantisti hanno scritto centinaia di libri su questo argomento. Una volta riuscito il distacco il praticante deve focalizzare la sua attenzione al c.d. terzo occhio che il veggente vede come una stella a cinque punte dentro due aloni concentrici quello interno di colore blu scuro quello esterno dorato come il sole. La sensazione che si ha quella di immergersi su un tunnel luminoso che si restringe diventando blu e poi si restringe ancora diventando la stella a cinque punte. La vera porta della iniziazione! Per entare bisogna bussare con il suono dell' Om. La via stretta come una lama di rasoio comincia alla base della colonna vertebrale eterica la c.d. Sushumna. In essa si trovano le 7 chiese di cui parla San Giovanni nellapocalisse le sette ruote o vortici di energia che in sanscritto si chiamano chakras. Nel primo dal basso il Muladhara chakra si trova lo spirito cristallizzato, la Kundalini che dorme come la bella addormentata. E questa forza che una volta svegliata trascina lenergia eterica o prana dai rivoli dei 5 sensi, la canalizza nella sushumna e passando per gli altri 6 chakra si unisce con Brahman nel loto di mille petali che ha la sua corrispondenza fisica nella ghiandola pineale, sede dellanima secondo Platone. Si procede in questo ordine : utile anche se non indispensabile praticare un po di ginnastica o gli esercizi di ricarica che invent Paramahansa Yogananda. Essi sono una specie di ginnastica isometrica nella quale si tendono e si rilanciano i vari muscoli del corpo. Una descrizione vi viene fornita anche qui ma la magior parte delle persone ha 15

bisogno di vedere dal vivo lesercizio per capire come funziona. Una valida alternativa sono i filmati che potete trovare al sito www.guruji.it. In seguito si deve praticare un po, diciamo sei mesi la tecnica dell' Hong So e dopo anche la tecnica dell' Om. Quando vi sentite pronti, diciamo in media dopo 10 12 mesi che avete praticato per un ora al giorno (meglio due volte per mezzora ciascuna) potete passare al primo Kriya il pi importante. Yogananda praticava l' Hong So 7 ore al giorno, non esistono regole generali per tutti importante andare in progressione. LA TECNICA DEL KRIYA USATA MALE DIVENTA PERICOLOSA. Prima di svegliare il drago bisogna esser preparati. Il Kriya agisce direttamente sui chakras eterici i quali a loro volta forniscono di energia le 7 ghiandole endocrine. Respirate profondamente fate pochi kriya ma lenti ogni uno di essi deve durare 20 - 30 secondi. LA FAMOSA MODIFICA. In realt non modifica ma il Kriya originario essendo quello dato da Yogananda rivolto ai praticanti occidentali: Ferma restando la concentrazione la terzo occhio il percorso delle correnti calde e fredde comincia dalla base della colonna vertebrale per finire alla ghiandola pineale Infati la Shakti Kundalini da l che deve uscire per raggiungere il suo sposo Shiva nel matrimonio mistico. E l che laspirante rinasce un'altra volta e diviene cittadino del mondo Spirituale. IL SECONDO KRIYA Serve per localizzare esattamente i chakras. IL TERZO ED IL QUARTO KRIYA sono uguali cambia il numero delle ripetizioni praticandolo si crea un magnete che porta il prana in alto. Si da qui per scontato una certa dimestichezza con lo Yoga. Nel caso di neofiti invece indispensabile leggere nel ordine : 1) Autobiografia di uno Yoghi di Paramahansa Yogananda Ed. Astrolabio. 2) Lezioni di Yoga Pratico di Kriyananda Ed: Mediterranee.

LA TECNICA DELLOM

1) Siediti eretto. Appoggia i gomiti su di un oggetto che li mantenga alti, in modo sufficiente affinch tu possa far pressione sulle orecchie con i pollici, senza inclinare, ne' incurvare il corpo; 2) Premi i fori delle orecchie con i pollici, senza provare scomodit; 3) appoggia i mignoli sulle palpebre, vicino agli angoli esterni di esse, per mantenerle chiuse, ed esercita una lieve pressione per impedire, allo stesso tempo, i movimenti inquieti degli occhi; 4) appoggia le dita restanti sulla fronte; 5) con gli occhi chiusi, o socchiusi, concentra lo sguardo nel punto che si trova tra le sopracciglia (N.d.R: il terzo Occhio), e mantienilo fisso li';

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6) canta mentalmente "OM", "OM". Non parlare, non sussurrare, e non compiere alcun movimento con la lingua; 7) ascolta attentamente all'interno dell'orecchio destro, dove c'e' un forte afflusso di energia, e dove i suoni si percepiscono prima (se sei sordo, la percezione auditiva sara' piu' acuta dall'orecchio sinistro - e, di conseguenza, puoi concentrare la tua attenzione all'interno di esso); 8) concentrati nel suono che diverra' dominante (e' probabile che tu percepisca un assieme di suoni dalla differente intensita'); 9) concentrati solo su di un suono alla volta (il piu' forte). Mentre ascolti, appariranno altri suoni. Ascoltali, uno ad uno, a misura che ognuno di essi si evidenzi sugli altri; 10) devi cantare, in modo automatico e mentalmente, OM, mentre dirigi lo sguardo al centro della Coscienza Cristica, senza - con cio' - compiere alcuno sforzo mentale. Quando gli occhi si saranno tranquillizzati e quietati, ti troverai nella condizione di contemplare una luce nel centro che corrisponde alla Coscienza Cristica; per pi importante sentire i suoni astrali, o il suono di OM (dopo questa tecnica, cerca di scorgere l'occhio spirituale, nel posto ove risiede il Centro della Coscienza Cristica). Ogni sforzo mentale deve essere dedicato ad ascoltare il suono all'interno dell'orecchio destro; 11) Se riuscirai subito a percepire il suono di OM - un suono travolgente, simile a quello di un oceano tumultuoso - cessa di prestare attenzione ad altro. Ascolta il suono di OM; unificati ad esso, poich e' Dio che si sta manifestando a te, sotto forma del Suono Cosmico di OM. Punti importanti 1) Prima di iniziare la tua pratica, prega Dio ed i Guru. 2) Se ti e' possibile, costruisci un supporto di legno per i tuoi gomiti, a forma di "T" ed imbottisci la traversa superiore con del materiale appropriato. Servendo d'appoggio ai gomiti, durante la pratica della tecnica di meditazione dell'OM, il supporto aiuta lo studente a mantenere la postura eretta. La base del supporto si dovra' appoggiare tra le gambe, sul pavimento, o sopra il sedile di meditazione. Se il vestito delle donne non permette ad esse di appoggiare il supporto tra le loro gambe, possono aggiungere un'altra traversa piana alla base, identica a quella superiore. Questa traversa, la potranno comodamente appoggiare sui loro muscoli. Il supporto per i gomiti e' un oggetto utile ed appropriato, e puo' venire trasportato facilmente. Si possono ordinare alla Sede Centrale della Self Realization Fellowship dei supporti per la tecnica di meditazione dell'OM, di metallo leggero, la cui altezza e' regolabile, e che hanno la traversa superiore imbottita con spuma di tela cerata.

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Al posto di questo supporto, puoi semplicemente appoggiare i gomiti sopra diversi cuscini, posti su di un tavolo, sino a che si ottenga un'altezza conveniente. 3) Non appoggiarti sulle mani. Siediti eretto, e con le braccia rilassate. Diversamente, le mani e gli avambracci si stancheranno presto; di conseguenza, tu ti troverai piu' concentrato sulla scomodita' fisica, piuttosto che nei suoni interiori astrali. 4) Pratica la tecnica di concentrazione dell'"Hong-So" prima di praticare la tecnica di meditazione di OM; tranquillizzati, interiorizzati. In tal modo sara' molto piu' facile ascoltare i suoni che provengono da OM. 5) Con reverenza e senza alcuna sensazione che ti provochi tensione, unificati ad ogni vibrazione che tu percepirai. 6) L'intensita' dello sforzo e i periodi prolungati di pratica sono necessari per raggiungere i piu' elevati stati di unificazione con il suono OM.

LA TECNICA DELL'HONG SOState seduti con la colona vertebrale dritta. Tendete e rilasciate tutti i muscoli del corpo 3- 5 volte. Fate alcune profonde respirazioni. Concentratevi sul punto fra le sopracciglia. Mentre il respiro entra accompagnatelo mentalmente dal suono Hong. Mentre esce con il suono So. Questo tutto, l'importante non cercare di ritmare il respiro su un vostro canto hong so, hong so, ... Accompagnatelo come viene viene. Per tutta la durata della inspirazione con il suono Hoooooooooong per tutta la durata dell'espirazione con il suono Sooooooooooooo. Piano piano quando l'attenzione si sposta sulla respirazione essa tenter a rallentarsi. Se si ferma niente paura. Si respira dal midollo allungato. In India si dice che il cigno Hansa (che si pronuncia Hong So) porta sulle sue spalle l'uccello dell' Om. Infatti quando la respirazione si ferma sentirete l Om.

TECNICA DEL PRIMO KRIYA - (prima parte)

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PREPARAZIONE AL KRIYA

1. La posizione corretta a spina dorsale diritta estremamente importante per la meditazione. Ci vale in modo particolare per il Kriya Yoga. Si liberi di scegliere la posizione a gambe incrociate, oppure seduti su di una sedia, con le piante dei piedi poggiate a terra; ma la colonna vertebrale deve essere verticalmente diritta. Il mento sia tenuto parallelo al suolo, le spalle bene all'indietro, il petto in fuori, l'addome rientrato. Le mani, palme in su, si appoggino sulle cosce, dove si congiungono all'addome. 2. Gli occhi rivolti verso l'alto si fissino con lo sguardo fermo nel Centro Cristico (chakra Ajna), rimanendo immobili. Se vi riesce bene praticare con gli occhi semichiusi. Quando le palpebre sono chiuse completamente, gli occhi hanno la tendenza a rilassarsi, abbassando lo sguardo. Tuttavia, quando colui che medita riuscito ad abituarsi a tenere gli occhi fermi rivolti al Centro Cristico, non importa pi che le palpebre siano semichiuse o chiuse completamente. 3. Usate (se lo ritenete opportuno) una piccola quantit di burro non salato, o d'olio d'oliva, o di qualunque altro olio vegetale per lubrificare la gola. Ponete l'olio sulla lingua e lasciatelo scivolare lentamente in gola. 4. Prima di iniziare la pratica del Kriya, esercitatevi a produrre i suoni esatti di "Oooo" e "Iiii", e ad avvertire le sensazioni fresca e calda che sentirete nella colonna vertebrale durante la pratica del Kriya. Di questo esercizio preliminare si potr fare a meno quando diventeremo esperti nell'esecuzione della vera tecnica del Kriya. a) Chiudete ciascuna mano leggermente a pugno. Unite i due pugni in modo che la parte del pollice di una mano venga premuta sulla parte del mignolo dell'altra mano, formando un tubo come la zampogna di un pastore. Ponete la mano pi vicina alle labbra, come per suonare la "zampogna". Inspirate dalla bocca e avvertite la sensazione fresca entro il tubo cavo delle mani. Espirate, sempre dalla bocca, e percepite la sensazione calda nei vostri pugni socchiusi. Eseguite ci varie volte, concentrandovi sulle sensazioni alterne di frescura e di calore, mentre immettete ed espellete il respiro. b) Toglietevi le mani dalla bocca. Trasferite le sensazioni di fresco e di caldo dai pugni alla gola. Per aiutarvi a provare queste sensazioni nella gola, dilatatela e inalate dalla bocca con il suono aspirato di "Oooo"; esalate dalla bocca col suono di "Iiii". Il suono di "O" inalato, e la sensazione fresca che ne risulta, si ottengono inspirando l'aria dal profondo della gola dilatata. Il suono di "I" e la risultante sensazione calda vengono prodotti esalando il respiro dall'alto della gola dilatata. Inalate ed esalate rapidamente un paio di volte, producendo i suoi corrispondenti di "O" ed "I" nel modo che abbiamo descritto. c) Ora, continuando ad inalare ed esalare come abbiamo spiegato in b), trasferite mentalmente le sensazioni dalla gola alla spina dorsale. Ci non difficile, poich la parte superiore della colonna vertebrale si trova immediatamente dietro la gola. Sentite la fresca 19

corrente "O" spostarsi per un breve tratto in alto lungo la spina dorsale, e la calda corrente "I" fare un breve tragitto in gi entro la colonna vertebrale, nella zona corrispondente alla gola. Rallentate gradualmente le inalazioni e le esalazioni rendendole pi profonde, e sentite le correnti spostarsi su tratti pi lunghi in su ed in gi entro la colonna vertebrale. d) Eseguite senza interruzione il trasferimento delle sensazioni dai pugni alla gola e dalla gola alla colonna vertebrale. La trasposizione deve essere uniforme, fluente e ininterrotta.

LA TECNICA VERA E PROPRIA

1. Immaginate la colonna vertebrale come un tubo cavo che si estende dal coccige al bulbo rachideo (midollo allungato [quel tratto di sostanza midollare nervosa che collega la base del cranio alla prima vertebra della colonna vertebrale]). Dal bulbo, questo tubo continua passando direttamente dal cervello fino al Centro Cristico fra le sopracciglia. 2. Dilatate la gola: ripiegate la lingua all'indietro verso l'ugola, quanto pi indietro possibile; poi, fatela ritornare nella posizione normale, mantenendo per l'espansione della gola provocata dal ripiegamento della lingua all'indietro. 3. Inspirate dalla bocca, lentamente e tranquillamente, contando fino a dieci o fino a quindici, immettendo l'aria nei polmoni dalla parte bassa della gola dilatata. Il respiro inalato dovrebbe dare un suono aspirato appena udibile di una "O" larga, quasi una "A", nel profondo della gola dilatata, e produrre una sensazione fresca. Sentite che la sensazione del respiro inalato una corrente fresca che sale all'interno del cavo cerebrospinale, dal coccige al midollo allungato e fino al Centro Cristico. 4. Trattenete il respiro per una breve pausa, rimanendo nel Centro Cristico. Il tempo necessario per contare fino a tre dovrebbe essere sufficiente. 5. Espirate dalla bocca, lentamente e tranquillamente, contando fino a dieci o fino a quindici, mentre espellete il fiato dalla parte alta della gola dilatata. Mantenete lo stesso conteggio per l'esalazione come per l'inalazione. Il respiro esalato dovrebbe dare il suono appena udibile di "I", nella parte alta della gola espansa, e produrre una sensazione calda. Sentite che la sensazione di calore del respiro esalante una corrente calda, sottile, filiforme che discende entro la cavit del tubo cerebro-spinale dal Centro Cristico, e dal bulbo rachideo al coccige. 6. Ripetete quanto precede in successione ininterrotta quattordici volte, senza pause e senza respirazioni intermedie. 7. Eseguite ci ogni mattina ed ogni sera.

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TECNICA DEL PRIMO KRIYA - seconda parte PUNTI CHIAVE

1. I suoni di "O" e di "I" sono suoni aspirati, prodotti cio dal respiro e non dalla voce. "O" si forma nel basso della gola dilatata con l'inalazione; "I" si produce con l'esalazione nella parte alta della gola dilatata. Questi suoni siano percettibili, ma non forti; vale a dire, appena udibili soltanto da colui che li produce. I suoni esatti sono necessari per la buona riuscita del Kriya. 2. Il suono inalante di "O" accompagna la corrente fresca, ascendente nella cavit del tubo cerebro-spinale dal coccige al Centro Cristico. Il suono esalante di "I" accompagna la corrente calda che discende all'interno del tubo cerebro-spinale dal Centro Cristico al coccige. 3. Non interrompete l'uniforme fluire del respiro, con pause come: "O O O" ed "I I I". 4. L'inalazione e l'esalazione debbono essere lente ed eguali. La cassa toracica non deve muoversi che poco o punto. 5. Se un Kriya non vi riuscisse bene, ripetete quella singola respirazione Kriya ed eseguitela correttamente. 6. Durante l'inalazione, percepite il fresco della gola e udite il suono di "O". Trasferite mentalmente la sensazione ed il suono all'interno della colonna vertebrale. Sentite che il respiro fresco sale dal coccige all'interno del tubo cerebro-spinale fino al Centro Cristico, e rendetevi poi consapevoli che il respiro caldo discende all'interno del tubo cavo dal Centro Cristico al coccige con il suono di "I". La concentrazione iniziale sull'idea di trasferire la sensazione ed il suono dalla gola al tubo cerebro-spinale serve soltanto per stimolare il movimento delle correnti effettive di energia vitale nella spina dorsale. Quando comincerete a sentire le vere correnti, concentratevi unicamente su quelle: fresca con l'inalazione, calda con l'esalazione. 7. Mantenete l'attenzione concentrata sull'interno del cavo cerebro-spinale. Ponete l tutta la vostra mente e tutto il vostro sentire. 8. Il Kriya deve essere sempre eseguito con la pi profonda concentrazione e il pi completo distacco da tutte le distrazioni esteriori. Non siate distratti. Questa tendenza potr sussistere per i primi Kriya eseguiti. Praticate ciascun Kriya con la consapevolezza della sua importanza. Nella graduatoria dell'avanzamento spirituale, un Kriya praticato correttamente equivale ad un anno d'evoluzione solare naturale. 9. Importantissimo: non tendetevi nello sforzo; siate rilassati. 21

10. Praticate il Kriya regolarmente, mattina e sera, ogni giorno, incuranti di qualsiasi circostanza che possa sopravvenire per ostacolare la vostra pratica. 11. Non abbandonate la meditazione alzandovi immediatamente dopo il Kriya. Continuate a meditare a lungo, pregate con fervore e profondamente, e sperimentate il gioioso contatto con Dio. La profondit della vostra concentrazione pi importante della lunghezza della meditazione 12. Non praticate mai il Kriya a stomaco pieno. Eseguitelo prima dei pasti, o quando lo stomaco sufficientemente libero; oppure almeno tre ore dopo aver ingerito un pasto completo. Se non vi possibile praticare il Kriya prima o almeno tre ore dopo il pasto, non eseguite pi di sei Kriya alla volta. 13. Se avete disturbi di cuore, o all'apparato respiratorio (anche se si tratta di un solo raffreddore), oppure se soffrite di qualche altro, temporaneo, ma serio disturbo fisico, praticate il Kriya solo mentalmente. 14. Non abbiate timori, sospetti o dubbi. Se avete delle domande da porre, mettetevi in contatto con il vostro Istruttore Kriya.

NUMERO DI KRIYA CHE POTETE ESEGUIRE1. Non sorpassate il numero concesso dei Kriya. 2. Quali principianti nel Kriya Yoga potete eseguire soltanto quattordici Kriya alla volta, due volte al giorno, mattina e sera. 3. Se sarete regolari e fedeli nella vostra pratica e di conseguenza trarrete dei buoni risultati, al termine dei tre mesi potrete aumentare il numero dei Kriya mattutini e serali a ventiquattro alla volta. Dopo di ci sar il vostro Istruttore Kriya a consigliarvi in merito. 4. Oltre alla pratica mattutina e serale dei Kriya, potrete anche eseguire pochi Kriya (fino a sei, mai di pi) qualora abbiate qualche momento libero durante la giornata. Se una volta alla settimana avrete un periodo di tre ore o pi di meditazione, potrete eseguire il numero regolare dei Kriya nella prima ora, e fino a sei Kriya, ogni ora successiva. Paramahansa Yoganada non volle dare ai discepoli occidentali il vero Kriya Yoga come lo praticano in oriente e come viene tuttora insegnato da swami Hariharanada Paramhansa diretto discepolo di Sri Yukteswar. ( Vedere www.kriya.org). In realt si deve mettere a contatto materia e spirito che trovano la loro corrispondenza ai centri Muladhara nella base della colona vertebrale, ma non nel corpo fisico bens in quello eterico, ed il Sahashrara o lotto dei mille petali che si trova in corrispondenza della ghiandola pineale.

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Penso che potete fare altrettanto tenendo presente che il metodo potentissimo e non bisogna esagerare con le ripetizioni. Allora praticate portando le correnti fra questi due poli e non finendo al centro Cristico dopo aver attraversato il cranio. Dopo il midollo il flusso va alla ghiandola pineale!

LA TECNICA DEL SECONDO KRIYAPraticate il primo Kriya eventualmente con la modifica con il percorso completo da Muladhara a Sahshrara. La colonna vertebrale deve essere dritta. Potete sedere con le gambe incrociate o su una sedia. Per isolare le correnti terresti potete mettere sotto di voi una coperta di lana e una stoffa di seta naturale sopra. In india si usa la pelle di tigre o di leopardo ma Kriyananda osserva che pu eccitare il svadisthana chakra agli occidentali che non seguono i canoni di purezza orientali. Bisogna avere a portata di mano lo strumento "T" usato per la tecnica dell' Om. Altrimenti usate un tavolo con dei libri per poggiare i gomiti. Chiudete le orecchie spingendo con i pollici le due piccole protuberanze contro il buco delle orecchie stesse. Poggiate gli indici agli angoli esteriori degli occhi chiusi. Gentilmente e con leggera pressione fate ruotare gli indici, poggiati agli angoli esterni degli occhi chiusi, mentre al contempo si stringono i muscoli al di sotto del coccige cercando di sentire il suono del corrispondente chakra eterico che come noto si chiama Muladhara. La positiva concentrazione sopra il negativo Muladhara chakra eventualmente produrr suono e luce. Il suono si produce pi facilmente mentre richiesto un alto grado di sviluppo per poter percepire i raggi dei loti con i loro petali (i chakras). Ad ogni modo se ci riuscite l'occhio spirituale prender un colore rosso scuro o arancione o blu a secondo le varie vibrazioni dei 5 chakras sottostanti l'ajna chakra il terzo occhio o sesto chakra contando dal basso). Tale colore sar appunto riflesso in tale sesto centro o nel midollo allungato. (L'ajna chakra tiene due petali uno positivo in corrispondenza della radice del naso e l'altro negativo in corrispondenza del midollo allungato. Dal centro corrispondente al midollo, dico corrispondente il chakra si trova nel piano eterico non il midollo stesso!!, entra l'energia, e la bocca di Dio; dal altro petalo ne viene regolato il flusso. Confronta con la Bibbia : Non di solo pane vive l'uomo ma di ogni parola che entra dalla bocca di Dio. La parola l'om. ). Allora mantenete la tensione muscolare e la concentrazione per sentire il ronzio del calabrone. (Quasi nessuno riuscir subito). Dopo salite mentalmente una inch o due per arrivare al prossimo chakra lo svadisthana contraendo i corrispondenti muscoli sacrali e facendo le rotazioni degli indici (Dove avete i pollici? Devono stare a tappare le orecchie durante tutto l'esercizio!) Cercate di sentire il

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suono del svadisthana chakra che quello del flauto di Krishna. Notate il cambio di colore nell' occhio spirituale! Dopo fatto questo rilasciate i muscoli sacrali ed i bulbi occulari e salite mentalmente al manipura chakra che ha la sua corrispondenza fisica al altezza della colonna vertebrale diametralmente opposta al ombelico. Per localizzare questo chakra basta contrarre all' improvviso l'ombelico. Mentre mantenete la tensione dei muscoli lombari fate le rotazioni degli indici, poi cercate si sentire il suono del chakra che il suono di una arpa. Rilasciate muscoli lombari e gli occhi e salite mentalmente sino all'Anahata chakra il quale ha la sua corrispondenza nella colonna vertebrale al punto opposto al cuore. Per localizzare tale punto cercate di unire le spalle al indietro. Di nuovo eseguite le rotazioni degli indici poggiati sugli angoli esterni degli occhi chiusi notando il cambio del colore al terzo occhio e cercate di sentire il suono profondo di una campana. (Come quella delle cattedrali che altro non fanno che simbolizzare tale suono interno). Rilasciate tutto un altra volta e poi andate mentalmente al Vishuda chakra, per localizzare la sua corrispondenza muovete il collo a destra e a sinistra. Il punto dove si sente lo scricchiolio nelle vertebre cervicali. Ruotando gli indici cercate di sentire il suo suono che quello delle onde del oceano che si abbattono sulla spiaggia, continuate a concentrarvi a questo suono che proviene esattamente dal centro cervicale.. Notate il cambio di colore al terzo occhio... Dopo aver rilasciato tutto tendete i muscoli del cranio opposti al midollo e mentre e mentre eseguite le rotazioni cercate di sentire la sinfonia degli suoni di ronzio del calabrone, flauto, arpa, campana e onde dell' oceano. Cercate anche di vedere il terzo occhio. Rilasciate tutto. Alla fine con gli occhi chiusi concentratevi alla radice del naso nel punto fra le sopracciglia e fate le solite rotazioni. Mentre state facendo questo cercate di vedere un anello dorato attorno un centro blu con la stella di diamante (la stella delle cinque punte il sacro pentalfa) e concentratevi alla sinfonia dei suoni dei chakra sotto quello del midollo. Fate questa pratica dalle 6 alle 12 volte muovendosi su e gi per la colona vertebrale focalizzando la vosta attenzione ai vari suoni dei chakras per fare in modo che si fissi sulla vostra mente il posto esatto dei chakras medesimi. Finite la pratica salendo un ultima volta dal basso in alto. Questa la grande tecnica segreta per localizzare i chakras. Non esser impazienti; se non si sentono i suoni insistete un altro po' e poi passate al chakra successivo, ci vuole tempo. Con il terzo ed il quarto Kriya imparerete a salire e scendere nella colona vertebrale vibrando la sillaba di un mantra in ogni chakra. Perci dovete sapere localizzarli prima.

TECNICA DEL TERZO KRIYAPraticate per venti volte il primo Kriya e dopo sei volte questo terzo kriya. Fate cos per i primi tre mesi per passare in seguito a dodici ripetizioni. Il metodo il seguente: 24

Per prima cosa fate una lenta e profonda ispirazione portando la corrente fredda su partendo dal coccige con il suono ooooooooooo (come per il primo kriya). Mentre la corrente sta salendo da chakra in chakra lungo la colona vertebrale cantate mentalmente per ogni chakra : 1) Om in relazione a quello corrispondente al coccige. 2) Naw ( in Italiano si pronuncia Na) per il centro sacrale 3) Mo al centro lombare 4) Bhaw ( ba in italiano) per il centro dorsale 5) Gaw ( gha in Italiano) 6) Baw (ba in Italiano) al centro della Coscienza cristica fra le sopraciglia. Mentre cantate mentalmente e portate all' ins il fresco respiro e la corrente dal coccige al Centro Cristico dovente cercare nel contempo di esercitare continuamente una pressione mentale, non fisica, per portare il respiro dalla parte inferiore del addome allo sterno ed al petto. Mantenete fermo il respiro al centro della coscienza Cristica fra le sopracciglia. Pensate che tutta lenergia del corpo ed il respiro entra nel punto fra le sopracciglia. In seguito continuando a trattenere il respiro piegate gentilmente la testa il pi che potete verso la spalla sinistra e cantate mentalmente il suono Ta concentrandosi al midollo allungato e cercando di sentire la corrente che arriva l. Trattenendo ancora il respiro piegate gentilmente la testa verso la spalla destra immaginando nel contempo che la corrente si muove verso gi verso il centro cervicale. Cantate mentalmente Ba mentre lattenzione e la corrente sottile rimangono concentrate al centro cervicale. Continuando a trattenere il respiro inchinate velocemente la testa in avanti in modo che il mento colpisca il petto. Sentire la corrente calda che arriva al centro dorsale. Cantando mentalmente Su nel contempo. Sentite il respiro e la corrente che riposano in questo centro dorsale. Alzate il mento, in modo che sia parallelo al terreno e continuate a sentire la sensazione calda del respiro che si dirige verso il basso emettendo il suono IIIIIIIII come nel primo Kriya. E cantate mentalmente Da al centro lombare Ba al centro sacrale e Yaw al centro coccigeo. Se avete fatto caso salendo e discendendo la colona vertebrale si pronuncia un mantra : Om namo bhagabata Basudabaya . Si dice nella letteratura sanscrita che ogni chakra abbia il suo suono primordiale il suo Bija mantra che lo risveglia. Le mie conoscenze non arrivano a tanto; io non li conosco questi suoni che servono per risvegliare i chakras vedere i loro colori e sentire i loro suoni astrali. A mio avviso questa tecnica del terzo kriya usa un mantra ind allora non pu esser universale; con ogni probabilit altre religioni userano altri mantra.

TECNICA DEL QUARTO KRIYA

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E' uguale al terzo, cambia il numero delle rotazioni della testa a respiro fermo. Yogananda sostiene che molto importante per il raggiungimento dello stato del Samadhi. Fate tre rotazioni cantando Ta ba Su e con il respiro fermo i primi sei mesi della vostra pratica. Potete piano piano ad arrivare a ventiquattro a patto che riuscite a trattenere il respiro senza sforzo. Se no fate il numero che potete fare senza che vi venga il fiato. Arriver il momento che con la costante pratica riuscirete a staccare la vostra coscienza dal mondo dei sensi per proiettarla verso il mondo dello spirito.

V

V

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OM. AMEN.AUM

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